Biagio Izzo e i personaggi da lui portati in teatro, al cinema e in televisione, s’intrecciano con la storia di una giornalista e del direttore responsabile di palcoscenico, entrambi calati dal nulla durante lo spettacolo, in forma di monologo, che Biagio sta tenendo sul palco del teatro dove si esibisce.
La donna piombata in scena senza preavviso e con fare sospetto dichiara di dover realizzare un servizio giornalistico sulla società italiana contemporanea per conto della testata Cultura & Società, il magazine presso cui lavora. Biagio stava introducendo un suo monologo quando se l’è trovata davanti all’improvviso, ma si rende conto immediatamente di essere al centro di una situazione al limite del paradossale.
La storia si tinge di giallo quando la giornalista rivela a tutti il suo vero volto di sicario in missione, con l’incarico di eliminare dalla scena, senza mezzi termini, le vittime designate. Appare chiaro anche che la donna ha un complice, il direttore di palcoscenico, la mente di un piano diabolico. I due vogliono sopprimere tutti i personaggi interpretati da Biagio Izzo - Bibì, Assunta, Amedeo, Avana Nove - sancendo ogni esecuzione con un inequivocabile messaggio: CANCELLED!
Ma chi sono questi sinistri figuri e soprattutto perché tanta ostinazione nel portare a termine con incomprensibile accanimento una serie spaventosa di efferati delitti? Il nodo viene sciolto quando Biagio messo di fronte a sé stesso, scopre di avere un subconscio e un inconscio e che Teresa con il suo doppio, cioè Valentina, altri non sono che la loro materializzazione.
In conclusione, stiamo assistendo all’incontro di Biagio con il suo subconscio (Teresa) e il suo inconscio (Valentina), in scena, senza limiti all’immaginario, al surreale, in un confronto serrato dove l’obiettivo è il raggiungimento del fine ultimo: il cambiamento dell’ attore nel superamento dell’io alla ricerca del sé.
Lo show non esiste, Biagio era dallo psicoterapeuta per una seduta. Lo strizza cervelli gli ha tirato fuori tutti i personaggi e gli argomenti, quasi fosse uno spettacolo; ora il paziente è pronto per affrontare la vita con maggiore consapevolezza dell’essere un uomo nuovo finalmente liberato dai limiti del passato. O no?